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Castell'Umberto (ME) - Sicilia
 

Piccolo paese di 11,42 Kmq con 3.382 abitanti, incastonato sulle morbide colline di quei monti appena descritti, situato nell’immediato entroterra tra Cefalù e Messina, su un territorio che si sviluppa da quota 80 a 1.081 metri sul livello del mare.

 

Si caratterizza, per il forte connubio mare-monte che costituisce, insieme alla ruralità, un punto di forza all’interno degli itinerari turistici integrati. La posizione assolutamente privilegiata permette di ammirare a sud-ovest la valle del Fitalia (toponimo di: terra che produce piante), a nord le sette isole dell’Arcipelago Eoliano, a Sud-Est l’imponente cono dell’Etna. villa3Castell’Umberto non si identifica come un paesino caratteristicamente antico, ma neanche, com’è facile immaginare, come centro modernissimo, piuttosto si può descrivere come un ambiente tranquillamente fruibile in una dimensione, che pur conservando tanto del passato, propone spazi ed attività che possono soddisfare esigenze di modernità. Nel corso degli anni, accadimenti di varia natura hanno fatto in modo che il paese si sviluppasse su due piani differenti nel tempo e nello spazio.

 

Originariamente denominato Castania, il centro abitato, con Regio Decreto datato 8 giugno 1865, fu trasferito in una località distante pochi chilometri dall’originaria locazione, e fu chiamato Castell’Umberto in onore del principe Umberto I. Da questo momento in poi abbiamo una parte storica “Castania” rimasta pressoché intatta e una parte moderna “Castell’Umberto” che sviluppa una planimetria geometricamente regolare e razionale a forma di scacchiera, presentando al suo interno degli episodi formali particolari, che mettono in risalto gli uffici pubblici, la grande piazza, le ville ed il parco urbano. Viaggiamo ora nella storia, nel come e nel cosa siamo stati, per non sentirci sperduti, per riconoscerci, per collocarci nel tempo e nello spazio, per dare senso, aggiungere significato, o semplicemente per curiosità.

 

Definire, con precisione, la nascita e il susseguirsi degli eventi storici di una piccola comunità come Castell’Umberto è difficile, poiché, risulta particolarmente difficile trovare riscontri nelle fonti; poco si citano luoghi che non hanno avuto grande rilevanza a livello economico, sociale e politico all’interno di quel circuito di grandi fatti ed eventi che caratterizzano la storia di un paese, nel nostro caso la storia della Sicilia. In ogni modo, sotto un certo punto di vista, essendo la storia fatta per lo più di guerre, complotti, pagine buie, tutto sommato è meglio non esserci, così come ebbe a dire Thomas Carlyle: «Felici i popoli i cui annali sono vuoti nei libri di storia».

 

Detto questo, è opportuno precisare, che parlare delle origini di Castell’Umberto significa affidarsi a poche fonti, peraltro, non opportunamente studiate, a leggende, che tendono ad eroicizzarne la fondazione. Significa dare credito a più o meno felici intuizioni, ad azzardate ipotesi, ed, in ogni caso, alla buona volontà di studiosi locali. Studiosi che hanno utilizzato le loro conoscenze della storia e della cultura siciliana, i ricordi personali di fatti, di luoghi e persone, ma anche i racconti tramandati, per elaborare teorie riguardanti il momento della nascita, la scelta del nome, il succedersi degli eventi. È importante sottolineare, che per cercare di farsi una idea della nascita del nostro paese, bisogna guardare agli eventi che hanno interessato tutta la valle del Fitalia . Comunque siano andate le cose, è particolarmente affascinante e suggestivo, lasciarsi trasportare dalla leggenda.

 

Affacciandosi a Nord-Est sulla vallata del fiume Fitalia, immaginare, quel gruppo di guerrieri troiani fuggiti al tempo dell’epica guerra, arrivare sfiniti dal conflitto e dal lungo viaggio, risalire il fiume e, colpiti da una natura rigogliosamente generosa, scegliere quel luogo, il cui nome appunto significa “terra che produce piante”, ed, in onore di Ascanio figlio di Enea, fondare una piccola colonia “Scanio” l’odierna Santa Marina. Se quanto detto, per chissà quale storica magia, corrispondesse alla realtà, avremmo sia i fondatori che il nome, infatti, dal termine “castrum Aeneae” (accampamento di Enea) si sarebbe arrivati, attraverso un processo di corruzione per sintesi, al nome di Castania (tesi sostenuta da Rosario Scurria).

 
 
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