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Osidda (NU) - Sardegna
Osidda, paesino di montagna con meno di trecento abitanti è un villaggio senza tempo adagiato sulle colline che sovrastano il Tirso, il più importante fiume della Sardegna. Le case, come un tempo, sono in pietra con granito a faccia vista.

 

Tra le tante spicca un’antica casa padronale chiamata Palazzo Delogu costruita alla fine del 700’ e impreziosita da un’altana ad arcate simile alle ville della nobiltà spagnola.


Il territorio è ricco di reperti nuragici e prenuragici e un’antica tradizione lo indica come sede dell’antica città di Ogrille, di origine greca. L’Attuale centro abitato è di origine medievale, apparteneva al giudicato di Torres ed era compreso nella curatoria del Monteacuto.


Ad arricchire di storia il territorio di Osidda sono sicuramente i numerosi nuraghi, il menhir e le tombe di giganti. Tra i nuraghi, per la loro imponenza, meritano una menzione particolare il nuraghe di Usanis, svettante appena fuori del paese, che vanta due torri congiunte da un muraglione e il nuraghe S’Iscopalzu oggi oggetto di studio dalla Soprintendenza. Un interesse particolare caratterizza il villaggio nuragico di Santu Lisei dove nel 1935 fu rinvenuto un importante bronzetto androcefalo tutt’ora unico nel suo genere nella pur ricca bronzistica sarda nota. E infine Sa Contra ‘e Seris, un luogo di grande impatto che conserva un abitato primitivo sconosciuto intrecciato a graniti, sughere e roverelle.


Ancora oggi le attività prevalenti sono incentrate attorno alla pastorizia. La cucina è quella tipica barbaricina con le sue prelibate pietanze.
Il momento di maggiore richiamo alle antiche tradizioni è la festa di Sant’Angelo, patrono del paese, che si svolge il 27 di agosto.


Un richiamo particolare merita il “Piano d’Azione Locale” sviluppato negli anni novanta, nato in adesione agli interventi riconducibili alla programmazione comunitaria Leader I e II, tramite cui Osidda è stata capace di sostenere le iniziative private, che hanno consentito il recupero dei fabbricati del centro storico, sviluppando una elevata capacità di accoglienza con la creazione di 72 posti letto.


Altrettanto protagonismo è stato mantenuto nel tempo, fino ai livelli di programmazione più recenti, dove il comune di Osidda, in seno al progetto di sviluppo territoriale definito dall’Unione dei Comuni del Montalbo cui appartiene, ha visto approvate le proprie opere, ottenendo importanti finanziamenti interamente utilizzati.

- Il Borgo – centro storicO e paesaggio urbano
Il centro urbano è ricco di strutture con indiscussa valenza storico culturale che risultano definite come beni paesaggistici ai sensi dell’art. 48 delle norme tecniche di attuazione del Piano Paesaggistico Regionale.


L'edificato del Centro Storico di Osidda è caratterizzato da grande omogeneità e qualità, sia sotto l'aspetto tipologico/insediativo che architettonico. Buona parte degli edifici storici risultano inseriti in un contesto architettonico di gran pregio e sono essi stessi, in diverso modo, di buona qualità generale.
Spiccano per qualità, le murature in granito a spacco senza stilature dei giunti, gli elementi architettonici, talvolta finemente lavorati, quali grate e ringhiere in ferro battuto, stipiti di porte e finestre, soglie e balconi. Prevalentemente le murature in cantonetti di granito a spacco sono in corsi orizzontali o sub-orizzontali con piccole rinzeppature sempre in granito. In alcuni casi invece i cantonetti sono meno regolari nelle dimensioni e sono apparecchiati in corsi occasionali rifiniti con rinzeppature più o meno piccole.


Queste caratteristiche sono state preservate nel corso degli anni e valorizzate anche in occasione degli interventi di recupero e ristrutturazione urbana degli anni novanta ed in quelli programmati ed in corso di esecuzione.

L’altopiano di Osidda è ricco di insediamenti riconosciuti di particolare interesse archeologico. L’intero ambito fu certamente un centro di primaria importanza della civiltà nuragica, che fiorì nei due millenni precedenti la nascita di Cristo. Delimitato dal fiume Tirso a Nord e a Sud dal rio Molò, offriva agli insediamenti nuragici la possibilità di una facile difesa. Il territorio pur essendo pianeggiante, presenta delle gibbosità, dei sollevamenti di pietraie granitiche, a forma conica, su cui sono state innalzate le torri nuragiche. Esse si dispongono a corona, quasi a protezione dell'altopiano.


Al centro dell'altopiano sorge un complesso nuragico con due torri, di vaste dimensioni, con muri di protezione ed alloggiamenti vari, quasi centro di comando e simbolo di potere di tutto l'insediamento. Un complesso sistema difensivo che pare non dovesse essere solo per se stesso, ma anche a protezione di due particolari e vasti insediamenti, ciascuno di circa sette ettari, posti a Nord-Est dell'altopiano. Uno è Seris, in territorio di Osidda verso quello di Bitti; l'altro è Romanzesu, appartene nte oggi al Comune bittese.


Richiamo importante va fatto al sito nuragico di Santu Elisei, dove “nel 1935 fu rinvenuto un ripostiglio con alcuni bronzetti tra i quali un singolare toro androcefalo di grande bellezza”.


Sono tanti i siti preziosi per poterli descrivere interamente in questa sede, ma spicca fra gli altri valori, il sito di “Santu Paulu, dove si erge un Menhir tra i più alti della Sardegna.


E’ alto oltre i 7 metri e si presenta imponente, immerso nel verde, nella zona nominata nel tempo ''S'impiccadolzu'.

Sorge nel colle più alto l’antica chiesa di Sant’Angelo, con il maestoso campanile, in granito compatto del luogo, inconfondibile nella sua particolare tonalità.
Quest’insediamento, attorniato dal verde più vasto e dal parco prospiciente, rappresenta l’apripista degli interessanti itinerari naturalistici, sempre più apprezzati dal crescente circuito di visitatori.


Gli itinerari di cui si è fatto accenno percorrono per chilometri boschi e vallate lungo e verso i fiumi che attraversano il suggestivo territorio.
Sono numerosi i percorsi recuperati con i finanziamenti ottenuti nelle varie programmazioni territoriali, insediati nelle ricche attrazioni naturali, lungo i quali è disposta la segnaletica e le postazioni di sosta.