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Castignano (AP) - Marche
 

Castignano è situato ai piedi del monte dell’Ascensione ad una altitudine di mt.473 sul livello del mare; è facilmente raggiungibile da Ascoli Piceno e da San Benedetto del Tronto, dai quali dista, rispettivamente, km.22 e 25.


Castignano appare con il suo profilo inconfondibile, un paese a forma piramidale, arroccato sulla collina, sostenuto a sud da un imponente muraglione con tredici arcate e dominato dalla maestosa torre romanica con la cuspide slanciata verso il cielo, annessa alla chiesa dei Santi Pietro e Paolo, che danno nome alla piazza più alta del paese. Il paesaggio che si ammira all’orizzonte, a 360 gradi dalla piazza San Pietro, è straordinariamente vario ed incantevole. La visuale si apre sui circostanti colli piceni, dal Monte Conero al Maceratese ed al Gran Sasso che, con la catena dei Sibillini forma il crinale appenninico che si erge di fronte a grandioso scenario. Ad est si scorge il mare Adriatico.


Particolarmente accentuati nel vicino territorio a sud e a sud-ovest del paese, i “calanchi” fenomeno tipico della zona. E’ tradizione che il nome “Castignano” derivi dai meravigliosi castagneti e tale ipotesi si ritiene la più attendibile, visto che l’albero del castagno troneggiava nella piazza principale del paese, figura nel civico stemma e tuttora si erge imponente nel giardino della sede municipale in via Margherita. Alcuni vogliono invece che tale denominazione derivi dalla castità dei costumi dei primi abitanti, altri, ancora, sostengono che il nome derivi dal Console romano di nome Castino (424 a.C.), fondatore del Paese.


Nel secolo XI Castignano entrò a far parte del presidiato dei Farfensi per passare, più tardi, sotto l’autorità del Vescovo di Ascoli. Un dominio, quello di Ascoli, mai accettato dai Castignanesi che intrapresero dure lotte e rivolte popolari per riconquistare la propria autonomia, alleandosi con Fermo, altra rivale di Ascoli. Tra il 1369 e il 1380 Castignano subì anche la breve, ma dura, tirannia di Boffo da Massa.


Testimonianza di un antico passato è la “Stele di Castignano”, rinvenuta nel territorio castignanese, con iscrizione picena datata VI sec. A.C.: è uno dei pezzi più pregiati del Museo Archeologico di Ascoli Piceno, dove è conservata. E’ un masso di arenaria ed ha la forma di un cippo rozzamente piramidale tronco, a quattro facce, alto poco più di un metro con l’iscrizione bustrofedica (si legge alternativamente da destra a sinistra, da sinistra a destra) e rappresenta la prima e più antica iscrizione di alfabeto italico. Tra le diverse interpretazioni, la tradizione più condivisa dagli esperti è la seguente: “questa difesa innalzarono gli Appaei ai loro mani, se qualcuno osa profanare questo luogo del padre e della madre commette sacrilegio”.

 

Castignano, presidio Farfense, ha mantenuto quasi inalterate le caratteristiche originarie dell’ambiente medievale. Pregevoli edifici e case signorili rinascimentali di notevole interesse storico ed artistico fra cui primeggiano la chiesa dei SS. Pietro e Paolo, la Cripta dell’Addolorata, la chiesa di S. Maria del Borgo, la chiesa di S. Egidio e il Museo delle Icone.

 

Nella collina di fronte a Castignano, a 7km dal capoluogo, divisa da questo dal torrente Chifente, sorge Ripaberarda, antico castello ascolano, le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Nel paese è ancora visibile la porta castellana ed i resti delle mura fortificate e può facilmente immaginarsi l’impianto urbano del Castello che, per la sua struttura, ha tutte le caratteristiche di una rocca inaccessibile a difesa dei confini. All’interno del Castello è possibile ammirare un elegante campanile cinquecentesco decorato in sommità con piatti di maiolica di colore azzurro, il cui progetto è attribuito ad Antonio da Lodi.

 

Tra le manifestazioni più suggestive ricordiamo il Carnevale Storico Castignanese, che coinvolge l’intero paese e si distingue per la fantasiosa sfilata di carri allegorici e gruppi mascherati lungo la via Borgo Garibaldi il giorno del Martedì Grasso. All’imbrunire il Carnevale termina con la sfilata de “I Moccoli”: si tratta di lanterne luminose multicolori ricavate dalla lavorazione di canne rivestite con carta velina, portate in processione lungo le vie del paese che creano un’unica scenografia, richiamando migliaia di persone. La sfilata si conclude in Piazza S. Pietro dove una specie di battaglia tra “i moccoli” accesi, precede il rogo finale che simboleggia la purificazione di ogni malefatta.

 

Altra manifestazione che ogni anno, nei giorni 17-18-19-20-21 agosto, richiama migliaia di turisti e appassionati di storie e tradizioni medievali, è Templaria Festival. La manifestazione riesce a ricreare le atmosfere e i luoghi di un passato tormentato ed avvincente, rievocando i templari, ordine monastico militare a difesa della terra Santa durante le Crociate, che, passando per Castignano nel loro viaggio verso Gerusalemme, lasciarono testimonianze nella storia, nell’economia e nella tradizione del paese.