Craco (MT) - Basilicata
 

Situata fra l'Appennino Lucano e il Mar Ionio, la città fantasma di Craco conserva ancora oggi meravigliose tracce della sua storia e del suo passato.

 

Una significativa testimonianza della storia di Craco è relativa al suo nome, che nel 1060 era "Graculum", ovvero "piccolo campo arato". Le prime tracce umane del borgo risalgono al VIII secolo a.C. Un periodo storico rilevante per la storia di Craco è il X secolo, quando il borgo è stato un insediamento di monaci italo-bizantini.

La struttura di case arroccate attorno al torrione quadrato che domina il centro risale al periodo fra il 1154 e il 1168, durante il regno di Federico II. In quell'epoca Craco era un importante centro strategico militare e nel 1276 il borgo fantasma di Craco è stato anche una sede universitaria.

 

Successive invece le invasioni dei briganti, che, durante il decennio napoleonico, hanno attaccato la cittadina a più riprese, sia nel 1807 che nel 1861.

La storia recente di Craco è segnata poi dalla disastrosa frana del 1963: il cedimento delle case e degli edifici del borgo non fu un evento repentino, ma lento, tanto che gli abitanti furono costretti ad abbandonare le proprie abitazioni nel 1974 per trasferirsi più a valle, a Craco Peschiera. La frana del 1963 non è stato però il primo evento naturale catastrofico a colpire il paese: già nel 1688, infatti, è stato registrato un terribile terremoto che ha avuto come epicentro Craco-Pisticci. Questo sisma ha portato alla formazione di alcune frane latenti su un territorio che già per propria natura è instabile.